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Saluti

Il fil rouge del XXXI Congresso Nazionale 2024 è rappresentato da una Donna che porta in grembo i valori più profondi della nostra Società Scientifica, capace di proteggerli e nutrirli ma contemporaneamente, guardando lontano, di renderli immortali, proiettandoli in un futuro caratterizzato da nuove forme di comunicazione che fornirà nuove occasioni di confronto professionale e scientifico, un futuro che riserva sfide come la telemedicina e l’intelligenza artificiale.

“Partorire pensieri”, intellettualmente forti, e “coltivare ideali per il futuro” che possano far crescere i giovani palliativisti: ecco la mission che ci si è dati quest’anno come Società Italiana di Cure Palliative.

Non stupisce quindi che ci si sia ispirati all’acronimo stesso di SICP per ricordare il significato prezioso e unico della nostra professione. Nel fil rouge del XXXI Congresso Nazionale abbiamo quindi voluto enfatizzare i valori che riteniamo frutti e radici fondanti della nostra Società, fonte di resilienza per tutti noi, un luogo di interscambio culturale di alto livello, dove ogni contrasto di idee diviene fonte di opportunità di crescita, dove ogni divergenza si tramuta in un’occasione di imparare gli uni dagli altri.

S come Scienza, essenza stessa della nostra Società, basata sulla riflessione critica e costruttiva di eventi clinici, assistenziali, sociali, culturali, filosofici, psicologici e bioetici che costituiscono la nostra disciplina. Scienza che si declina in una costante ricerca di qualità, grazie a ricerca e studio, a sviluppo di nuove competenze e saperi, alla compenetrazione degli ambiti accademici, per garantire conoscenze essenziali ad ogni professionista sanitario che si troverà ad affrontare le fasi avanzate e terminali di malattia.

I come Innovazione, sia tecnologica, nel rispetto della proporzionalità e appropriatezza, diagnostica e terapeutica, sia organizzativa, per garantire a tutti i malati l’accesso a quelle che per legge sono Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero le Cure Palliative.

C di Cura, elemento valoriale indispensabile nella relazione con i malati, le famiglie, i caregiver, ma anche secondo logiche di community building affinché la Cura diventi impegno di tutta la comunità, elemento di unione e di creazione di coesione sociale.

E infine, P per Pianificazione, la più alta espressione del rapporto tra malato e sanitari, che valorizza la dignità degli individui, la loro autonomia e libertà di scelta anche in condizioni di vulnerabilità estrema, in un momento unico, fragile e irripetibile, basato su diritti inalienabili e universali. Ma P di Pianificazione anche per continuare a guardare verso il futuro, come la madre che porta in grembo il frutto degli anni passati: continuare a programmare il percorso istituzionale e organizzativo che ha finalmente dato risalto e dignità alle Cure Palliative, sia a livello legislativo che normativo, garantendo solidità a quanto acquisito da chi ci ha preceduto e che dobbiamo consolidare per poter crescere ancora.

Sapere, Incontro, Compassione, Progetti ambiziosi…Specialità, Ideali, Connessioni, Professionalità…quante cose ancora racchiudono le Cure Palliative…Infinite! A noi trovarle.

Un mondo da scoprire, un mondo da valorizzare e vivere.

Il Congresso, un momento di incontro e crescita, dove passato, presente e futuro si mescolano creando magia e generando speranza.

Vi aspettiamo numerosi a Riccione per tre giorni intensi di dialogo, confronto e incontri.

 

“I Sorrisi più Innocenti e belli li ho visti nelle Condizioni e nelle vite più difficili e Provate”

Gino Gobber
Gino Gobber
Presidente SICP e Presidente del Congresso
Raffaella Antonione
Raffaella Antonione
Board di Coordinamento Scientifico
Gianpaolo Fortini
Gianpaolo Fortini
Board di Coordinamento Scientifico
Luciano Orsi
Luciano Orsi
Board di Coordinamento Scientifico

Nella grafica della copertina del Congresso 2024 ho pensato di rappresentare SICP.

Ed ecco una donna che guarda lontano aiutata da un cannocchiale che si appoggia su 4 libri cardine: scienza, cura, innovazione e pianificazione.

È incinta perché genera il nuovo. È contraddistinta da una massa di capelli ricci e scompigliati che le danno carattere, ma che deve imparare di volta in volta a domare e gestire.

Allo stesso modo la società si trova a dover gestire, garantire matasse sempre nuove che le garantiscono però anche una forte possibilità di continuare ad avanzare, rimanere al passo con i tempi e non farsi scoraggiare: un riccio che diventa un rasta va tagliato, quindi meglio prendersene cura poco alla volta, con garbo, decisione, ma anche tanta gentilezza!

I colori usati per rappresentare la donna richiamano i colori della società, i complementari sono stati usati per i libri che sorreggono la figura.

Anche nei colori c’è la necessità di incontro e integrazione con ciò che è simile, ma anche e soprattutto con ciò che è diverso, garantendo comunque armonia ed equilibrio.

 

Grafica e immagine del Congresso 2024 a cura di Maddalena Bellei – Ufficio Comunicazione SICP